L’installazione è composta da diciotto grandi setti specchiati e riflettenti (alti 3 metri, per 1 metro larghezza) che, posizionati al centro del cortile antico di palazzo Bo, ne mutano la scala e la percezione.
Il progetto sovverte il modo di vedere la realtà: è un moltiplicatore di spazi, immagini, contenuti e sguardi, che permette al visitatore di percepire in maniera diversa un luogo già conosciuto e noto.
Viene investigato il significato di innovare, nel senso di scoprire, accettare e capire un altro modo di vedere ciò che pensiamo di conoscere già: deframmentare il passato, al fine di progettare il futuro.
Il cortile antico si trasforma così in un enorme caleidoscopio che restituisce allo spettatore una realtà non più unitaria e uguale a se stessa, ma frammentata e riflessa, rielaborabile e personalizzabile attraverso molteplici e nuovi punti di vista.
La mente viene stimolata a vedere le cose da una prospettiva singolare, e a creare un personale percorso visivo e sensoriale.
Marco Cellini
Placido Luise
Gplanet
Eterno Ivica
Luca Pavanello
Francesco Carraro
Pubblicazione Divisare