La Cannabis Bank è un edificio che garantisce diversi livelli di informazione e avvicinamento all’uso della Cannabis. Esternamente, in una sequenza che alterna pieni e vuoti, le superfici opache ospitano pannelli informativi circa l’uso e le proprietà curative, mentre le superfici trasparenti permettono di vedere le piante in piccoli giardini conclusi e di moltiplicare i riflessi grazie al triplo strato.
La composizione degli ambienti previsti dal programma determina tre giardini interstiziali all’interno dei quali si trovano le piante che svolgono un duplice compito: insegna per coloro che si trovano all’esterno, grazie anche alle luci artificiali che le illuminano la notte; paesaggio naturale per coloro che si trovano all’interno. Gli ambienti interni, infatti, trovano nelle tre piccole corti la loro unica relazione con l’esterno, determinando una percezione non soltanto visiva ma anche olfattiva grazie al profumo delle infiorescenze che invaderà gli ambienti.
Qualsiasi tipo di interazione è fortemente consigliata. La lettura superficiale limitata alla “pelle” può essere associata all’ingresso nell’edificio, dove essere accolti dallo spazio “domestico” della visitors hall in cui le superfici in legno rivestono l’ambiente e le grandi aperture rimandano alla visione dei giardini di Cannabis.
Il padiglione della Cannabis Bank è realizzato mediante una struttura in pannelli di Xlam, rivestita esternamente con pannelli di lamiera e superfici vetrate, mentre internamente è isolata con fibre di canapa e pannelli di legno. Il pavimento, interamente in legno, prosegue anche nei giardini sulla cui superficie orizzontale sono ricavati i vasi per le piante.
La configurazione presentata è dotata di ampi gradi di flessibilità al fine di relazionarsi con i contesti urbani più diversi. Il programma funzionale trova nella Visitors Hall lo spazio nodale attorno a cui si dispongono i consultori, la waiting area e la reception.
Marco Cellini
Marco Ragonese
Federico Mentil
Placido Luise
Giulia Pecol
Giulia Pecol